Dagli anni della Resistenza, fino ai giorni nostri, l’UDI è stata e continua ad essere protagonista attiva delle lotte per i diritti e l’autodeterminazione delle donne in Italia e nel mondo.
Abbiamo condotto campagne per il diritto di voto, per il lavoro equamente retribuito, per la costruzione di un sistema di garanzie per le lavoratrici, e in particolare per le lavoratrici madri, per un nuovo diritto di famiglia, per i servizi sociali, in particolare per l’infanzia, per la scuola e per la sanità pubblica. Grazie anche al nostro impegno, la libertà femminile ha ottenuto piena dignità e riconoscimento, sebbene ancora oggi la nostra società non consenta di agirla pienamente. Permangono difficoltà, impedimenti, ostacoli che di fatto limitano l’autodeterminazione in tutti i luoghi e gli spazi.
Vogliamo continuare ad impegnarci, come abbiamo fatto fino ad oggi, per promuovere i diritti sociali, civili e l’autodeterminazione delle donne nate qui o che qui sono immigrate, per contrastare in particolare la grave struttura della violenza maschile sulle donne, cambiando radicalmente la cultura che lo alimenta, per una società più giusta a misura di donna.
La testimonianza del lavoro dell’UDI in ottant’anni di storia è custodita nell’Archivio Centrale di Roma, in via della Penitenza 37, presso la sede Nazionale dell’Associazione. L’Archivio, ricchissimo di documenti relativi alla storia contemporanea italiana delle donne, è meta di persone provenienti da tutto il mondo che vogliono approfondire la storia delle donne e del nostro Paese, per motivi di studio e ricerca, per produzioni di documentari e film. Soprattutto, e di questo ne siamo orgogliose, è frequentato da classi di studenti che hanno così occasione, anche visivamente, di cogliere la ricchezza di questa storia, qui
documentata più che in ogni altro luogo.
L’UDI è un’associazione autonoma ed interamente autofinanziata dalle donne che vi si associano. Tuttavia, le conseguenze della pandemia che hanno colpito associazioni come la nostra, legate soprattutto al lavoro volontario, nonché le sempre maggiori difficoltà ad accedere ai fondi pubblici, hanno portato all’accumularsi di un ingente disavanzo gestionale, tanto che se non colmato, potrebbe mettere innanzitutto a rischio la sopravvivenza dello stesso Archivio Centrale che custodisce ottant’anni di storia delle donne in Italia.
Oggi rivolgiamo a tutte e tutti questo appello, affinché si possa ripianare il disavanzo e per poter continuare a garantire l’esistenza di sede ed Archivio, punto di riferimento in Italia ed in tutto il mondo di chi ha a cuore la storia del femminismo.
POCO, MA TUTTE! è la campagna di crowdfunding che lanciamo sull’onda lunga dell’8 marzo per consentirci di continuare ad esistere. Sostienici anche tu!
Come fare?
• Puoi fare una libera donazione sulla piattaforma di crowdfunding attiva su questo link: https://www.produzionidalbasso.com/project/poco-ma-tutte/
• Puoi fare una sottoscrizione all’Associazione mediante sul conto corrente dell’UDI: IBAN:
• Se vuoi aiutarci ma non puoi donare, puoi comunque devolvere il 5×1000 all’UDI nazionale c.f. 800078190586 nella prossima dichiarazione dei redditi! Un minimo sforzo senza alcun costo per te, ma un grande aiuto per noi!
• Non dimenticare di condividere e diffondere anche sui social il nostro appello! Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti!
GRAZIE!
N.B. Tutti i contributi e le elargizioni liberali sono deducibili fiscalmente dalla dichiarazione dei redditi. Se effettuata tramite bonifico, consigliamo di scrivere la causale: “erogazione liberale a UDI UNIONE DONNE IN ITALIA APS C.F. 80078190586”
Roma, 26 Marzo 2024