Anche a Bologna sono nuovamente comparsi manifesti, commissionati dal movimento anti-aborto e anti-scelta, invocanti un presunto diritto di non abortire.
Ma quale diritto hanno bisogno di implorare?
Nel nostro paese non esiste nessun obbligo di abortire!
Il diritto di non fare qualcosa presuppone che esista un obbligo di fare qualcosa di opposto.
Maggiori finanziamenti da destinare al welfare sociale vanno richiesti per le migliaia di madri che i figli li hanno fatti, ma che non sono in grado di mantenerli perché estremamente povere e abbandonate. Queste sono le donne a rischio, le donne che si rivolgono ai servizi sociali e alle associazioni.
Questa dilagante situazione non ha a che fare con la insindacabile volontà di una donna di abortire: un gesto di responsabilità e libertà in cui confluiscono valutazioni personali e intime cui va riconosciuta piena soggettività etica e morale.
In realtà, il messaggio – nemmeno troppo dissimulato – del movimento anti-aborto e anti-scelta è ben altro: avere un controllo sulle scelte riproduttive delle donne e rendere più difficile l’accesso all’aborto, ciò che sta effettivamente accadendo a causa del numero sproporzionato di personale sanitario obiettore di coscienza che, di fatto, limita fortemente l’accesso alla legge 194.
Nell’Ausl di Bologna il 47,5 % dei ginecologi/ginecologhe è obiettore/trice con picchi ben più alti come l’Ospedale Sant’Orsola, dove lo è il 71,05 %. (Fonte: Direzione generale Cura della persona, salute e welfare Regione Emilia-Romagna).
Ad ogni modo, in confronto all’attuale panorama italiano la Regione Emilia -Romagna continua a garantire la possibilità di scelta nel rispetto dei tempi previsti dalla legge, offrendo anche l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, la contraccezione gratuita nei consultori fino ai 26 anni e il supporto a progetti di educazione all’affettività e alla sessualità.
Continua così l’odiosa condanna morale che respingiamo fermamente.
Ma non saranno anacronistiche condanne morali e infingimenti vari a convincere le donne, che non vogliono, a fare figli.
L’ultima parola è della donna.
COMUNICATO PROMOSSO DA:
UDI Bologna APS , Period Think Tank Aps, Armonie Aps, Rose Rosse APS, MondoDonna Onlus, Sos Donna Bologna, Donne in Nero – Bologna, Orlando Aps, Casa delle Donne per Non Subire Violenza – Bologna, Associazione Culturale Youkali Aps, Francesca Centre.
Per adesioni scrivere a: info@udibo.it
Bologna 29 marzo 2023
Adesioni pervenute al 31 marzo 2023:
Francesca Frascaroli
Mauria Bergonzini
Nadia Corticelli
Giulia Bernagozzi E Conferenza Democratiche Di Bologna
Francesca Isola
Daniela Ciullo Del Circolo Libertà E Giustizia Di Bologna
Maria Rosa Pancaldi
Daniela Gagliani
Ilaria Neppi
Camilla Giorgini
Zoia Veronesi
Oriana Mezzetti
Anna Salfi
Brunella Turci
Giulia Natali
Beatrice Ferroni
Luigia Armillotta
Maria Felicia Polimeni
Maria Masella
Sabrina Comastri
Natalina Bernardoni
Gabriella Giuliucci
Rita Musso
Udi Forlì ( Brunella Turci, Angelamaria Golfarelli, Rivalta Anna Rosa)
Gioia Virgilio
Angela Pozzi
Leila Fala’
Lucia Donato
Maria Alberta Merlini
Ilaria Bortolotti
Silvana Toniatti
Annarita Tampieri
Anna Maria Bergonzoni
Romilda Scaldaferri
Sabrina Comastri
Natalina Bernardoni
Selmi Patrizia
Stefano Balboni
Roberta Savoia
Cecilia Bazzocchi
Maria Tesera Lazzari
Maria Rosa Cappelletti
Tiziana Brancato