E’ stato veramente un 8 marzo differente dagli altri. Già il 7 eravamo in piazza con i nostri mazzetti di mimosa com’è nostra consuetudine. L’8 al mattino alle 7,30 Angela e Grazia erano lì infreddolite ad allestire il bancone, sistemare i manifesti e il materiale UDI nonché il nostro librone che conserva anno dopo anno la raccolta dei pensieri delle donne che passano e hanno il desiderio di lasciare una loro traccia. Sono arrivate le altre Chiara, Anna, con le nipotine appresso, Elisabetta e Marta, che ha predisposto l’angolo per i bambini con una pedana di gomma e giochi vari. Si sono unite anche Rossella, Doda, Franca e tante altre. Alba è arrivata con lo striscione delle donne detenute della Casa Circondariale di Bologna e le coccarde fucsia che ha cucito per tutte.

Le donne detenute alla Dozza ci tenevamo molto a fare sentire la loro vicinanza e ad essere virtualmente con noi in piazza e Alba si è prodigata per lo striscione significativo a pochi giorni dalla conclusione del percorso UDI sulla violenza iniziato in autunno alla Casa Circondariale.

Le ragazze di Non Una di Meno erano a pochi metri da noi. Tanta allegria, musica, canzoni. Ci ha fatto molto piacere ascoltare al microfono una giovane che rivolgendosi a noi ha citato il sacrificio di donne anche imprigionate per la diffusione di questo fiore.

Una bella giornata iniziata bene e conclusasi con un massiccio corteo serale che ha attraversato il centro di Bologna,. Tanta fantasia è emersa negli slogan e striscioni. Manifestazione serale caratterizzata da una evidente trasversalità generazionale con parecchie presenze maschili.

In serata, abbiamo partecipato all’anteprima nazionale del documentario “Paura non abbiamo” (regia di Andrea Bacci) fortemente sostenuto e voluto da UDI, che ha visto la collaborazione di Eloisa Betti come storica e Katia Graziosi come testimone degli eventi. La sala gremitissima, con tante persone che non hanno trovato posto e molte rappresentanze istituzionali, è stato un importante segnale. Le lotte delle donne di oltre 60 anni fa, che vedevano proprio nella mimosa un simbolo di emancipazione e lotta, si è unita virtualmente a quella delle donne dell’8 marzo 2017.

Ma il nostro 8 marzo era iniziato da tempo, quando insieme al CIF abbiamo proposto alla nuova giovanissima Presidente del Consiglio Comunale di Bologna di dedicare questo 8 marzo al tema donne e lavoro e a Tina Anselmi, prima donna ministra con delega al lavoro che ha avuto un ruolo determinante nell’approvazione della legge del 1977, sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro.

Il riconoscimento da noi voluto insieme al CIF e patrocinato dalla Presidente del Consiglio Comunale è stato conferito in un’affollatissima sala del Comune di Bologna la mattina del 10 marzo e ha avuto lo scopo di valorizzare talenti femminili che offrono un prezioso contributo alla comunità locale in settori professionali quali la ricerca, l’imprenditoria, l’artigianato, la cultura e l’arte, valorizzando l’importante contributo delle donne provenienti da altri paesi. Un’attenzione particolare è stata riservata a quelle donne che quotidianamente nel loro lavoro combattono ogni forma di violenza e di illegalità.

Nella medesima mattinata le rappresentanti femminili di CGIL,CISL,UIL hanno siglato un patto rivolto alla città metropolitana di Bologna per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale l’importanza della questione di genere nella contrattazione nei luoghi di lavoro. Ha fatto seguito il Consiglio Comunale Solenne, che per questo 8 marzo 2017, è stato dedicato al tema donne e lavoro. Eloisa Betti è stata chiamata invitata come relatrice per tracciare un excursus storico sul tema donne e lavoro, con un’attenzione particolare al legame con l’8 marzo fin dal primo Novecento e con rinnovata importanza dal secondo dopoguerra quando fondamentale è stato il ruolo di Udi.

Altri momenti significativi si sono svolti nei giorni che hanno preceduto l’8 marzo, con nostre visite a laboratori di donne che hanno ricevuto il premio Tina Anselmi quali la fornaia proveniente dal Marocco che gestisce il laboratorio- forno multietnico in un quartiere popolare di Bologna, e la direttrice di una galleria d’arte cittadina che ha recuperato un’antica tradizione artistica bolognese.

Altri momenti con UDI si sono tenuti in provincia come da calendario qui unito.

Importante è stata anche l’assemblea delle maestranze FFSS alla stazione centrale di Bologna, con al centro il tema della violenza sui luoghi lavoro in cui sono intervenute le le responsabili donne di CGIL, CISL, UIL e Katia Graziosi per UDI.

Questo nostro 8 marzo, focalizzato sul lavoro delle donne, si intreccia con la piattaforma nazionale UDI per una contrattazione di genere, che portiamo al confronto con le donne dei sindacati con le quali abbiamo condiviso questo percorso.

UDI Bologna

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