Valorizzare il lavoro delle donne, il loro impegno nel contribuire significativamente a realizzare una società in cui ci sia un’effettiva uguaglianza nelle professioni, è ciò che si prefigge il Premio Tina Anselmi giunto alla terza edizione e promosso dalle associazioni storiche femminili CIF e UDI di Bologna con il patrocinio della Presidenza del Consiglio del Comune di Bologna.
“1/4 delle donne smettono di lavorare dopo la nascita del primo figlio e sono ancora troppe quelle che ricevono una retribuzione più bassa degli uomini. Abbiamo necessità di una piena parità nel mondo del lavoro per lo sviluppo del Paese” sono le parole con cui Luisa Guidone, Presidente del Consiglio Comunale, ha aperto la cerimonia di conferimento del Premio avvenuta mercoledì 6 marzo alle 9.30 nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio.
“Le conquiste delle donne sono conquiste per l’inclusione e la giustizia” affermava Tina Anselmi – hanno ricordato Carla Baldini Presidente CIF Bologna e Katia Graziosi Presidente UDI Bologna. Presente anche Gianni Rosas, Direttore dell’organizzazione internazionale del lavoro, Ufficio per l’Italia e San Marino che ha ricordato quanto l’impegno di Tina Anselmi abbia permesso di “valorizzare i diritti di libertà e uguaglianza. Ha permesso un dialogo a livello politico e nelle organizzazioni che rappresentano le donne, un dialogo con la società civile. Questo premio rappresenta un esempio nell’incanalare dei messaggi positivi sul contributo delle donne nel mondo del lavoro e nel proseguimento dei principi di parità e di uguaglianza e anche come simbolo della necessità di andare oltre gli stereotipi”.
Stefano Caliandro, Consigliere dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna ha poi sottolineato che “Il premio ha individuato e si è impegnato a far conoscere esperienze di donne delle Forze dell’Ordine e la loro attività a tutela e la salvaguardia di tutti noi, di donne che nella musica, nelle arti, nella cultura hanno saputo arricchire i saperi del nostro territorio, di donne che nell’attività elettiva femminile dell’istruzione si sono dedicate con la creatività e la tenacia oggi ancora più necessarie per arricchire la formazione dei giovani. Il privato è pubblico, si è detto. E’ vero quando il pubblico riconosce e valorizza la sfera dell’individuo, senza delegarle il sostegno e l’assistenza che non vuole più garantire. Il privato è pubblico, è vero quando ha medesimo valore e medesimo potere ogni fase produttiva del tempo, il lavoro e la cura, il dirigere e l’ascoltare, il produrre ed il donare”.
Carla Baldini ha inoltre ricordato la storia “ricca di memoria recente e antica di questa sala. Questo Premio è dedicato a una figura di donna importante che viene ricordata oggi dalle premiate che hanno valorizzato la storia del nostro territorio. Donne che sono una guida, un faro, nonostante i tempi difficili, per la politica delle donne”. Katia Graziosi, ha in seguito affermato che “con questo premio si sta diffondendo un messaggio positivo, di libertà, di auto affermazione, di capacità di relazionarsi. Abbiamo iniziato inoltre, già dalla precedente edizione, a collegare il discorso del premio con alcuni percorsi all’interno del mondo scolastico. Pensiamo sia importante parlare con i giovani di parità, di uguaglianza per sconfiggere gli stereotipi che ancora si annidano nella nostra società”.
Le vincitrici sono state 15.
Per la categoria Sanità e Salute: Emanuela Angeli, Dirigente medico presso l’Unità Operativa di Cardiologia Pediatrica e dell’età evolutiva al Policlinico S.Orsola Malpighi-Università di Bologna che nell’ambito lavorativo è riuscita a coniugare la sua rigorosa formazione professionale e le indubbie qualità tecniche con una forte dedizione al lavoro e spiccate doti di umanità rivolte ai piccoli pazienti e loro genitori e Elena Mitri, ostetrica presso la Maternità dell’Ospedale Maggiore di Bologna e referente per il “servizio di consulenza dell’allattamento materno” che dedica la sua attività al sostegno e alla promozione dell’allattamento al seno diventando un prezioso punto di riferimento per tutte le neo mamme che vengono accompagnate in questo importante momento della loro vita.
Per la categoria Forze dell’Ordine: Marika Lomastro, Capo di Gabinetto della Questura di Bologna che ha dimostrato nella sua attività professionale spiccate doti organizzative, affrontando con competenza, determinazione e prontezza situazioni complesse e di grande criticità come ha dimostrato lo scorso 6 agosto 2018 in occasione del grave incidente che ha interessato il tratto di grossa viabilità della tangenziale a Borgo Panigale e Maria Luisa Privitera, Comandante di Stazione dei Carabinieri del Comune di Baricella per essere riuscita ad affrontare con decisione e fermezza ogni tipo di situazione critica che si verifica nel territorio. È un sicuro punto di riferimento per la comunità in cui presta servizio e manifesta la sua sensibilità tipicamente femminile in situazioni delicate collegate al vissuto delle donne.
Per la categoria Cooperazione: Fatma Pizzirani, Dirigente della Cooperativa Cadiai, per essersi distinta con spiccate doti professionali e per una particolare attenzione alla tutela e alla qualificazione del lavoro femminile, dimostrata dalla presenza nella cooperativa di oltre l’80% di lavoratrici donne che godono di maggiori tutele rispetto a quelle comunemente riconosciute.
Per la categoria Musica: Sabrina Simoni, Direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano di Bologna che mantiene viva e porta avanti i valori sui quali è stato fondato e diretto il coro da Mariele Ventre. Nel proprio lavoro sa armonizzare e trasmettere i principi di solidarietà, uguaglianza, rispetto reciproco con spiccate doti musicali necessarie per la conduzione di un coro conosciuto a livello internazionale.
Per la categoria Industria: Franca Scagliarini che da oltre 40 anni opera in un settore tipicamente maschile, quello dei trasporti e della logistica. Si è sempre adoperata per la parità di genere con una particolare attenzione alla costruzione di un welfare aziendale che favorisce l’affermazione dei diritti delle lavoratrici madri in un’azienda a maggioranza femminile.
Per la categoria Agricoltura: Maria Elena Legnani e Beatrice Ballestrazzi che conducono un’attività agricola senza utilizzare sostanze chimiche e di sintesi, producendo principalmente ortaggi e grani antichi, frutti e piante dimenticate. Hanno creato una “fattoria sociale” che offre anche attività educative, didattiche e culturali, affiancata da un’attività di tipo assistenziale-formativo dedicata ai soggetti più deboli.
Per la categoria Ricerca Scientifica: Katia Scotlandi, biologa che dirige un gruppo di ricerca oncologica all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna che si è affermato in ambito nazionale ed internazionale sui sarcomi dell’osso. Ha spiccate doti organizzative e collaborative, pone un’attenzione particolare alla formazione professionale e alla crescita dei futuri ricercatori.
Per la categoria Servizi: Giulia Mantuano, responsabile sezione est del settore contrasti illeciti dell’Agenzia delle Entrate di Bologna per aver operato con professionalità in un settore tipicamente maschile, collaborando a stretto contatto con la Guardia di Finanza e la Procura in un ambito particolarmente impegnativo e delicato.
Per la categoria Arte/Spettacolo: Margherita Cennamo, burattinaia che con il proprio lavoro fa rivivere un’antica arte popolare, legata al mondo dell’infanzia. Emozioni, creatività e fantasia sono i motivi ispiratori della sua arte che incanta e diverte i bambini di oggi come quelli di ieri.
Per la categoria Commercio: Patrizia Fusano che ricerca e fa rivivere oggetti di design degli anni Cinquanta-Ottanta, attraverso un’accurata ricerca di oggetti di uso quotidiano che diversamente andrebbero perduti. Mette passione, competenza e preparazione culturale per la conservazione della memoria e della bellezza del passato.
Per la categoria Scuola: Giacomina Marchese che opera in un gruppo coeso ed armonioso di educatrici presso il nido d’infanzia “Grosso” al quartiere Navile, particolarmente apprezzato dai genitori. Unitamente alle colleghe accompagna i bambini nei loro primissimi anni di vita e nelle loro prime esperienze di collettività in un clima di semplicità, professionalità, serenità e bellezza.
Un premio speciale, quello alla carriera, è andato ad Anna Teresa Baroncini che ha ricoperto vari ruoli in ambito universitario a Bologna presso la facoltà di medicina dalla metà degli anni Sessanta in poi. Ha inoltre avuto incarichi a livello ministeriale e presso ambasciate e consolati per il riconoscimento della carriera universitaria degli studenti stranieri. Particolarmente sensibile alle esigenze delle categorie più fragili si è adoperata in questo settore all’interno dell’Acli prestando inoltre la sua collaborazione in ambito politico e sociale a favore della valorizzazione professionale delle donne con una visione europea ed internazionale. “Donne non mollate – ha affermato durante la cerimonia dopo aver ricevuto il premio – Questo è un momento difficilissimo e quindi saranno le donne le prime a perdere il lavoro perché una donna nel mondo del lavoro deve essere più capace mille volte di un uomo per essere considerata. Per cui prendetevi il vostro spazio e non chiedete al marito per chi votare, votate con la vostra testa”.