Sempre all’interno di Una settimana per Tina, l’8 marzo alle 11.00 si è svolto al Liceo Galvani l’incontro “Donne che cambiano il mondo. Lavoro, cultura, religione: un dialogo – testimonianze di donne”. Tantissimi/e gli studenti e le studentesse presenti. Sono intervenute: Claudia Clementi, Direttrice della Casa Circondariale Dozza di Bologna che ha raccontato di quanto non sia mai stato un problema ma piuttosto una risorsa per i detenuti e il personale prevalentemente maschile, il fatto di avere una direttrice donna; Ines Miriam Marach dell’ Associazione Donne Ebree d’Italia ha sottolineato l’impegno della loro associazione, nata in Italia nel 1927 a Venezia per poi diffondersi in altre città italiane, nel trasmettere il ruolo della donna e parallelamente combattere l’antisemitismo ancora presente. “C’è sempre stato e c’è ancora – ha affermato – E’ inutile nasconderlo. Quindi il nostro ruolo è quello di diffondere la cultura per combatterlo. Il nostro fiore all’occhiello è il premio letterario Adelina Della Pergola che viene fatto ogni anno ed è rivolto a tutte le donne. Questo è uno degli impegni che portiamo avanti già da parecchi anni. Siamo molto impegnate anche a combattere la violenza contro le donne”. Presente anche Rassmea Salah della Comunità Islamica di Bologna che ha spiegato quanto sia “difficile parlare della donna musulmana. In primis è come parlare della donna europea. Puoi trovare la donna siciliana così come la donna svedese, modelli di donne completamente diversi.
Valorizzare il lavoro delle donne, il loro impegno nel contribuire significativamente a realizzare una società in cui ci sia un’effettiva uguaglianza nelle professioni, è ciò che si prefigge il Premio Tina Anselmi giunto quest’anno alla terza edizione e promosso dalle associazioni storiche femminili CIF e UDI di Bologna con il patrocinio della Presidenza del Consiglio del Comune di Bologna. “1/4 delle donne smettono di lavorare dopo la nascita del primo figlio e sono ancora troppe quelle che ricevono una retribuzione più bassa degli uomini. Abbiamo necessità di una piena parità nel mondo del lavoro per lo sviluppo del Paese” sono le parole con cui Luisa Guidone, Presidente del Consiglio Comunale, ha aperto la cerimonia di conferimento del Premio avvenuta mercoledì 6 marzo alle 9.30 nella Sala dello Stabat Mater della Biblioteca comunale dell’Archiginnasio. “Le conquiste delle donne sono conquiste per l’inclusione e la giustizia” affermava Tina Anselmi – hanno ricordato Carla Baldini Presidente CIF Bologna e Katia Graziosi Presidente UDI Bologna. Presente anche Gianni Rosas, Direttore dell’organizzazione internazionale del lavoro, Ufficio per l’Italia e San Marino che ha ricordato quanto l’impegno di Tina Anselmi abbia permesso di “valorizzare i diritti di libertà e uguaglianza. Ha permesso un dialogo a livello politico e nelle organizzazioni che rappresentano le donne, un dialogo con la società civile. Questo premio rappresenta un esempio nell’incanalare dei messaggi positivi sul contributo delle donne nel mondo del lavoro e nel proseguimento dei principi di parità e di uguaglianza e anche come simbolo della necessità di andare oltre gli stereotipi”. Stefano Caliandro, Consigliere dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna ha poi sottolineato che “Il premio ha individuato e si è impegnato a far conoscere esperienze di donne delle Forze dell’Ordine e la loro attività a tutela e la salvaguardia di tutti noi, di donne che nella musica, nelle arti, nella cultura hanno saputo arricchire i saperi del nostro territorio, di donne che nell’attività elettiva femminile dell’istruzione si sono dedicate con la creatività e la tenacia oggi ancora più necessarie per arricchire la formazione dei giovani. Il privato è pubblico, si è detto. E’ vero quando il pubblico riconosce e valorizza la sfera dell’individuo, senza delegarle il sostegno e l’assistenza che non vuole più garantire. Il privato è pubblico, è vero quando ha medesimo valore e medesimo potere ogni fase produttiva del tempo, il lavoro e la cura, il dirigere e l’ascoltare, il produrre ed il donare”.
E’ stato veramente un 8 marzo differente dagli altri. Già il 7 eravamo in piazza con i nostri mazzetti di mimosa com’è nostra consuetudine. L’8 al mattino alle 7,30 Angela e Grazia erano lì infreddolite ad allestire il bancone, sistemare i manifesti e il materiale UDI nonché il nostro librone che conserva anno dopo anno la raccolta dei pensieri delle donne che passano e hanno il desiderio di lasciare una loro traccia. Sono arrivate le altre Chiara, Anna, con le nipotine appresso, Elisabetta e Marta, che ha predisposto l’angolo per i bambini con una pedana di gomma e giochi vari. Si sono unite anche Rossella, Doda, Franca e tante altre. Alba è arrivata con lo striscione delle donne detenute della Casa Circondariale di Bologna e le coccarde fucsia che ha cucito per tutte.
Le donne detenute alla Dozza ci tenevamo molto a fare sentire la loro vicinanza e ad essere virtualmente con noi in piazza e Alba si è prodigata per lo striscione significativo a pochi giorni dalla conclusione del percorso UDI sulla violenza iniziato in autunno alla Casa Circondariale.
Le ragazze di Non Una di Meno erano a pochi metri da noi. Tanta allegria, musica, canzoni. Ci ha fatto molto piacere ascoltare al microfono una giovane che rivolgendosi a noi ha citato il sacrificio di donne anche imprigionate per la diffusione di questo fiore.
UDI BOLOGNA PARTECIPA ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE “NON UNA DI MENO”, CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE, CHE SI TERRA’ A ROMA IL 26 NOVEMBRE
Appuntamenti nell’area metropolitana di Bologna
25 novembre ore 18 Consiglio comunale San Lazzaro di Savena
nell’ambito di “ 365 giorni NO – rassegna contro la violenza sulle donne”
Interviene per UDI Katia Graziosi