
Le donne dell’UDI perdono un amico.
Apprendiamo della scomparsa del prof. Carlo Flamigni. Esprimiamo a nome delle donne dell’UDI tutta la nostra vicinanza alla famiglia.
Le donne dell’UDI perdono un amico.
Apprendiamo della scomparsa del prof. Carlo Flamigni. Esprimiamo a nome delle donne dell’UDI tutta la nostra vicinanza alla famiglia.
INSORGIAMO nel leggere come sia giustificato, tollerato, scusato, l’ennesimo ASSASSINO che uccide i figli per uccidere di dolore la loro MADRE.
Si può cercare di raggiungere il paradiso in vario modo. Una modalità, secondo i leghisti della ns Regione, è quello di rendere difficile la vita delle donne, la loro libertà, la loro autodeterminazione.
Egle si è fermata per sempre il 14 maggio, di lei conservo ricordi collegati a momenti pubblici e privati. Quando mi capitava di passare da Ganzanigo frazione di Medicina, dove abitava in una casa ampia e solida come se ne incontrano nella campagna della pianura bolognese, osservavo le sue finestre e mi domandavo se era in casa intenta a cucire le camicie con la sua macchina. Un tempo era stata una lavorante a domicilio, come moltissime donne della pianura bolognese. Mi fermavo e lei mi accoglieva sorridente, raccontando cosa stava facendo, le iniziative che aveva in mente e che avrebbe voluto fare, il volantino che intendeva scrivere. Aggiungeva a volte qualche nota sulla sua salute che iniziava a vacillare.
Di seguito tre videointerviste che raccontano come l’UDI di Bologna e dei circoli della provincia abbiano affrontato questo periodo di lockdown.
La presidente di UDI Bologna Katia Graziosi ci racconta le esperienze di telelavoro delle donne e di tutela della legge 194 da parte dell’UDI.
Amiche e amici carissime/i,
Dopo la nostra iniziativa Le parole per dirlo, che ci ha visto impegnate nel 2017/2018, vi invitiamo a conoscere un altro progetto, che vi vogliamo presentiare in prima persona.
Quarantadue anni fa, il 22 maggio 1978 veniva approvata la legge per la “tutela della maternità e sull interruzione volontaria di gravidanza” e si metteva fine ad un travagliato percorso iniziato anni prima che aveva visto le piazze italiane riempirsi di giovani donne per rivendicare la libertà di poter decidere e avere l’ultima parola sul proprio corpo. La legge depenalizzava e stabiliva le modalità per l’interruzione volontaria di gravidanza nelle strutture sanitarie pubbliche.
Lo stato di quarantena, da cui siamo stati in minima parte affrancati a partire dal 4 Maggio, è stato spesso paragonato allo stato di guerra. Nell’era del digitale ogni grande evento porta con sé opinioni, giudizi e contraddizioni di ogni genere, incentivati dalla circolazione di false notizie e pareri di opinionisti non specializzati; l’associazione tra pandemia e guerra, in particolar modo nel mese di Marzo, s’è fatta credenza diffusa, come a voler richiamare lo spirito di buon cittadino degli italiani.