RIPRENDENDO L’ARTICOLO 1 DELLO STATUTO DI UDI NAZIONALE, ANCHE NOI DI UDI BOLOGNA VOGLIAMO COSÌ PRESENTARCI:

L‘UDI – Unione Donne in Italia è un’associazione autonoma di promozione politica, sociale e culturale, senza fini di lucro.

Si è costituita inizialmente con il nome “UDI – Unione Donne Italiane”. Affonda le sue radici nei Gruppi di difesa della Donna e, in generale, nell’ampia esperienza femminile della Resistenza contro la dittatura fascista, l’occupazione nazista, la guerra; fondamentale è il contributo per la costruzione dell’Italia repubblicana e democratica e per il lungo percorso, non ancora del tutto compiuto, di emancipazione e libertà femminile. Per sottolineare l’attenzione verso le donne che, nate altrove, vivono in Italia, dal 29 novembre 2003 l’UDI ha riletto il proprio acronimo come “Unione Donne in Italia”.

Noi donne dell’UDI rinnoviamo oggi il patto fondativo della nostra Associazione, riconoscendone storia e tradizione politica di cui resta la preziosa e ampia documentazione nelle carte custodite nell’ Archivio Centrale e nei vari Archivi territoriali riuniti anche nell’ Associazione nazionale degli Archivi UDI.

Di fronte al riposizionamento del dominio maschile all’origine di un nuovo ordine mondiale, confermiamo il nostro impegno di lotta al patriarcato in tutte le sue forme. Per questo riteniamo ancora necessario il femminismo e le sue pratiche politiche.

Consideriamo come condizione della civiltà umana il rispetto e l’inviolabilità del corpo nella sua dimensione sessuata ed autodeterminata, contro ogni sfruttamento e mercificazione. E’ nostro preciso intento proseguire l’impegno per l’affermazione dei diritti delle donne, fondamentale misura per l’affermazione dei diritti umani.

Continuiamo con determinazione a costruire una nuova civiltà nelle relazioni tra donne e uomini, sia sul piano interpersonale che su quello pubblico, dal rispetto reciproco alla comune responsabilità di cura della vita umana e dell’ambiente che la accoglie. Rifiutiamo l’esercizio del potere come dominio, ovunque si manifesti, e intendiamo contrastare qualunque governo, istituzione o organizzazione che pratichi espulsioni indiscriminate, torture, bombardamenti, attentati, messa a morte legale o illegale. Riaffermiamo con immutata convinzione il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali (art. 11 della Costituzione). Nella ricerca di nuove modalità di governo dei conflitti privilegiamo la costruzione di forti e autorevoli relazioni tra donne nel valore della solidarietà e dell’empatia, al di là di appartenenze geografiche, religiose, politiche, culturali, sociali.

Improntiamo i rapporti con associazioni e istituzioni a uno stile rigoroso e limpido e partecipiamo, a partire dall’elaborazione culturale e politica tra donne, al dialogo, all’approfondimento, al confronto politico proprio di ogni società democratica, difendendo sia nelle forme che nei contenuti le finalità e i valori che giudichiamo irrinunciabili.

 

A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Merini,  in Testamento, 1988

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